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Il segmento testuale Lo Stato operaio è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 46Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 573

Brano: Giovana, Mario

Venezia, Udine, Verona, Pisa, Modena, Parma, Ravenna, Livorno).

Anno giudiziario 1932: 31 processi, riguardanti rispettivamente « l'Avanti! » (Torino), « Battaglie sindacali » (Reggio Emilia, Bologna, Torino), La caserma (Parma, Bologna), Falce e Martello (Napoli), Lazio comunista (Roma), La libertà (Bologna, Torino, Genova), L'operaio bolscevico (Napoli), Scintilla (Napoli), Soccorso rosso (Reggio Emilia, Firenze), «Lo Stato operaio» (Milano, Torino), «l’Unità» (Milano, Torino, Napoli, Venezia, Firenze, Bologna, Modena, Reggio Emilia), Voci d'officina (Torino).

Anno giudiziario 1933: 18 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (Terni, L’Aquila, Teramo, Vercelli), «La caserma» (Roma, Milano, Firenze, Bologna, Pesaro), «Deio» (Gorizia, Pola, Trieste), «La risaia» (Vercelli), «Il risveglio » (Milano), « La scintilla » (Vercelli), «Lo Stato operaio» (Bologna, Forlì, Milano, Venezia), «l’Unità » (Milano, Bologna, Forlì, Firenze, Venezia, Padova, Roma, Reggio Emilia).

Anno giudiziario 1934: 23 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (La Spezia), «Battaglie sindacali » (Bari, Taranto, Genova), « La caserma » (Forlì, Genova), « Deio » (Trieste, Gorizia, Istria), Il giornale degli operai (Torino), La Libertà (Torino), « Il proletario» (La Spezia), «Lo Stato operaio» (Ferrara, Bologna, Genova, Torino, Milano), « l’Unità » (Reggio Emilia, Torino, Ferrara, Bari, Taranto, La Spezia, Forlì, Ancona, Genova, Udine, Milano, Firenze).

Anno giudiziario 1935: 20 processi, riguardanti rispettivamente « Deio » (Trieste), « Lo Stato operaio » (Novara, Savona, Siena), « l’Unità » (Firenze, Savona, Siena, Trieste, Novara) .

Anno giudiziario 1936: 28 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (Milano, Torino), «Battaglie sindacali » (Milano, Torino), «Gioventù comunista» (Milano), « Giustizia e Libertà » (Cuneo, Torino), «Nuovo Avanti!» (Verona), Il premilitare rosso (Torino, Genova), « Soccorso rosso », « Lo Stato operaio » (Parma, La Spezia, Firenze, Como, Milano, Torino), « l’Unità » (Parma, La Spezia, Bologna, Torino, Como, Viterbo, Gorizia, Milano, Torino).

Anno giudiziario 1937: 20 processi, riguardanti rispettivamente Italia Libera (Verona), «Nuovo Avanti!» (Milano, Vercelli), «Lo Stato ope

raio » (Firenze), « l’Unità » (Firenze, Bologna, Reggio Emilia).

Anno giudiziario 1940: 14 processi, riguardanti rispettivamente il Bollettino del Partito comunista italiano (Avezzano), Contrattacco (Torino), « La scintilla » (Terni, Roma), « Lo Stato operaio» (Genova), « l'Unità » (Genova).

Anno giudiziar[...]

[...], Bologna, Torino, Como, Viterbo, Gorizia, Milano, Torino).

Anno giudiziario 1937: 20 processi, riguardanti rispettivamente Italia Libera (Verona), «Nuovo Avanti!» (Milano, Vercelli), «Lo Stato ope

raio » (Firenze), « l’Unità » (Firenze, Bologna, Reggio Emilia).

Anno giudiziario 1940: 14 processi, riguardanti rispettivamente il Bollettino del Partito comunista italiano (Avezzano), Contrattacco (Torino), « La scintilla » (Terni, Roma), « Lo Stato operaio» (Genova), « l'Unità » (Genova).

Anno giudiziario 1941: 13 processi, riguardanti rispettivamente « Deio » (Trieste), Plamen (Trieste, Istria), Iskra (Trieste, Istria).

Anno giudiziario 1942: 16 processi, riguardanti « Deio » (Trieste, Gorizia, Istria).

Anno giudiziario 1943: 12 processi, riguardanti « Deio » (Gorizia, Trieste).

Nella Guerra di liberazione

Altrettanto difficile è stabilire il numero dei giornali e dei periodici stampati alla macchia dopo la caduta del regime fascista e durante la Guerra di liberazione nazionale. Per il periodo che va dal 25.7.1943 al 25.4.1945 l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 572

Brano: [...]piuttosto che scomparire, i fogli illegali costituirono l’unica voce libera e davvero indipendente in Italia.

Giornali clandestini vennero stampati alla macchia, con i mezzi più diversi, più o meno da tutti i movimenti antifascisti, ma con particolare ampiezza e varietà da coloro che, come i comunisti, svolsero un'attività politica pressoché ininterrotta ed estesa all’intero paese. Tra le testate più importanti, oltre alle comuniste (l'Unità, Lo Stato operaio, Avanguardia, Battaglie sindacali) si ricordano l’Avanti!, il Nuovo Avanti!, Giustizia, Giustizia e Libertà, Giovane Italia, Quarto Stato, Pietre, Il Becco giallo e altre ancora (si vedano, per le pubblicazioni più significative, le specifiche voci). È praticamente impossibile stabilire il numero delle pubblicazioni clandestine prodotte nel corso del ventennio fascista aH'interno o all'estero (generalmente in Francia o in Svizzera, stampate su finissima cartariso, oppure su matrici di zinco che venivano poi introdotte in Ita

lia). Un'opera pubblicata a cura di Adriano Dal Pont, Alfonso Leo[...]

[...]one illegale.

Anno giudiziario 1927: 34 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (Istria, Trieste, Biella, Terni, Reggio Emilia), « Battaglie sindacali» (Trieste, Genova, Torino, Milano, Reggio Emilia), Compagna (Istria, Biella, Milano, Genova), Deio (Trieste, Istria), « La Lancia » (Torino), Ordine Nuovo (Biella), Pagine rosse (Biella), Il pungolo (Biella), La recluta (Bologna), Il Sindacato rosso (Biella), La squilla (Torino), «Lo Stato operaio» (Biella, Milano, Genova, Torino), La torcia (Torino), «l’Unità» (Torino, Genova, Siena, Varese, Trieste, Milano, Bologna, Roma, Biella), La Voce della Gioventù (Biella).

Anno giudiziario 1928: 119 processi, riguardanti rispettivamente « Avanguardia » (Roma, Terni, Imperia, Livorno, Bologna, Milano, Torino), « Battaglie sindacali » (Varese, Milano, Savona, Genova, Terni, Impe

ria, Torino, Como, Trieste, Reggio Emilia), «Compagna» (Milano, Torino, Genova), Falce e martello (Milano), Fanciullo proletario (Roma), «La Fiaccola» (Genova), Fronte unico (Genova, Messina, Reggio Calabria, Poten[...]

[...]o Emilia, Genova, Milano), «Battaglie sindacali» (Bologna, Ferrara, Genova, Milano, Cremona, Savona), Borba (Fiume), La caserma (Parma, Reggio Emilia, Genova), «Compagna» (Savona), «Deio» (Gorizia, Trieste), «La Fiaccola» (Genova, Milano), «Fronte Unico » (Genova, Milano), « Il Galletto rosso » (Genova, Milano, Torino), Klazna Borba (Fiume), Non Mollare, Il nuovo (Venezia, Trieste), «La recluta» (Genova, Milano), La scintilla (Genova, Milano), « Lo Stato operaio » (Torino, Milano, Genova), «l’Unità» (Verona, Venezia, Trieste, Parma, Reggio Emilia, Milano, Torino, Genova, Firenze, Padova, Cremona).

Anno giudiziario 1930: 29 processi, riguardanti rispettivamente Alleanza nazionale (Roma, Verona, Ancona), «Avanguardia» (Torino, Milano, Roma, Pisa), «Borba» (Trieste, Istria), «La caserma» (Torino, Milano), « Deio* (Istria), Primorski Glas (Trieste, Istria), La risaia (Torino, Vercelli), La riscossa (Milano, Pavia), « Lo Stato operaio » (Firenze, Torino), Svoboda (Trieste, Istria), Il tramviere (Milano), « l'Unità » (Gorizia, Firenze, Torino, Milano, R[...]

[...]lano, Genova), «l’Unità» (Verona, Venezia, Trieste, Parma, Reggio Emilia, Milano, Torino, Genova, Firenze, Padova, Cremona).

Anno giudiziario 1930: 29 processi, riguardanti rispettivamente Alleanza nazionale (Roma, Verona, Ancona), «Avanguardia» (Torino, Milano, Roma, Pisa), «Borba» (Trieste, Istria), «La caserma» (Torino, Milano), « Deio* (Istria), Primorski Glas (Trieste, Istria), La risaia (Torino, Vercelli), La riscossa (Milano, Pavia), « Lo Stato operaio » (Firenze, Torino), Svoboda (Trieste, Istria), Il tramviere (Milano), « l'Unità » (Gorizia, Firenze, Torino, Milano, Roma, Udine, Napoli, Rieti, Pisa).

Anno giudiziario 1931: 70 processi, riguardanti rispettivamente «Alleanza nazionale» (Ancona), «Avanguardia » (Trieste, Gorizia, Pisa, Reggio Emilia, Bologna, Varese, Milano), «Il Becco giallo» (Roma, Cagliari,Firenze), Bollettino del Partito comunista d’Italia (Varese, Trieste, Milano), Borsalino (Alessandria), «Deio» (Fiume, Trieste), « Giustizia e Libertà » (Milano, Genova, Torino, Bologna, Roma, Cagliari, Firenze), lì ribelle (Trieste,[...]

[...]za nazionale» (Ancona), «Avanguardia » (Trieste, Gorizia, Pisa, Reggio Emilia, Bologna, Varese, Milano), «Il Becco giallo» (Roma, Cagliari,Firenze), Bollettino del Partito comunista d’Italia (Varese, Trieste, Milano), Borsalino (Alessandria), «Deio» (Fiume, Trieste), « Giustizia e Libertà » (Milano, Genova, Torino, Bologna, Roma, Cagliari, Firenze), lì ribelle (Trieste, Gorizia), La riscossa proletaria (Trieste, Gorizia), Il risveglio (Milano), «Lo Stato operaio» (Firenze, Modena, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Milano), «l'Unità» (Reggio, Bologna, Milano, Varese, Alessandria, Firenze, Trieste, Gorizia,

572



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 669

Brano: [...]essa fuori legge, VAvanti! (v.) aveva già subito ben 115 sequestri, mentre il gior

nale comunista /'Unità (v.), fondato a Milano il 12.2.1924, quantunque avesse raggiunto in pochi mesi la tiratura quotidiana di 34.000 copie, a causa delle misure liberticide doveva la propria diffusione essenzialmente all’opera coraggiosa dei militanti del partito che non si facevano intimidire dalle azioni squadristiche. Analoga sorte era toccata alla rivista Lo Stato operaio e, in genere, a tutti gli altri fogli di opposizione, vessati dai provvedimenti restrittivi, dalla censura e da molteplici forme di boicottaggio, violento o sotterraneo. Importante fu l’esperienza della rivista Pietre (v.), l’ultima pubblicazione antifascista sopravvissuta in Italia alle leggi liberticide.

La stampa dell’emigrazione

Costretti per legge al silenzio in patria, alla fine del 1926 gli oppositori antifascisti trasferirono all’estero i loro centri dirigenti e iniziarono a stampare materiali (giornali, opuscoli, volantini ecc.) diretti a mantenere viva e organizzata l’opposizi[...]

[...]sti e aderenti al movimento di “Giustizia e Libertà” (v.) ; in minor misura da repubblicani e anarchici. Più continua e consistente sarà l’infiltrazione della stampa comunista in Italia; decisamente minore quella delle altre forze, anche se i giellisti avranno periodi di notevole diffusione delle loro pubblicazioni, comunque sempre in quantità limitate.

Salvo brevi periodi di eclisse, i comunisti riuscirono ad assicurare un flusso costante de Lo Stato operaio (v.) stampato a Parigi, nonché dei testi delle risoluzioni politiche del partito e degli organismi internazionali. Tra il 1930 e il 1937, sia pure con interruzioni dovute agli arresti dei gruppi clandestini attivi in patria e al carattere precario dei collegamenti, i dirigenti di “Giustizia e Libertà” inviarono dall'estero in Italia numerosi opuscoli.

La stampa dei materiali veniva fatta in formati maggiormente adatti a sfuggire ai controlli polizieschi e su carta leggera, per contenere il maggior numero di copie nel minor spazio e nel peso più ridotto. “Lo Stato operaio”, ad esempio, veni[...]

[...] Tra il 1930 e il 1937, sia pure con interruzioni dovute agli arresti dei gruppi clandestini attivi in patria e al carattere precario dei collegamenti, i dirigenti di “Giustizia e Libertà” inviarono dall'estero in Italia numerosi opuscoli.

La stampa dei materiali veniva fatta in formati maggiormente adatti a sfuggire ai controlli polizieschi e su carta leggera, per contenere il maggior numero di copie nel minor spazio e nel peso più ridotto. “Lo Stato operaio”, ad esempio, veniva stampato in edizioni apposite su

669



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 481

Brano: [...] pericolosa a quei comunisti che, quantunque legati alla ferrea disciplina di partito, mal digerivano per questioni di principio il compromesso con il fascismo.

Sulle reazioni provocate dall’appello tra i comunisti carcerati in Italia si avrà la testimonianza di Pietro Secchia (v.): « ...quando nell'autunno del 1936 ci pervenne l’appello del partito: Per la salvezza dell'Italia e la riconciliazione del popolo italiano, pubblicato in agosto su Lo Stato operaio, il suo contenuto provocò larga discussione fra tutti i compagni; il nostro comitato direttivo difese e sostenne l’indirizzo del manifesto e lo popolarizzò a tutti i gradini dell’organizzazione, sia pure attenuandone i passaggi più indigesti. Ma tra di noi del direttivo e alcuni compagni a noi più vicini l’appello fu discusso, e si manifestò apertamente, su alcune parti del manifesto stesso, il nostro dissenso che decidemmo dt fare conoscere al centro estero del partito. la parte che suonava più ostica e meno accettabile era quella che aveva per titolo I comunisti fanno proprio il programma f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 480

Brano: [...]i applicare alla situazione italiana la tattica del Fronte popolare (v.) indicata dal VII Congresso della Terza Internazionale (v.) e positivamente collaudata in Francia. Ma dal momento che in Italia il fascismo era ormai divenuto un regime di massa e sembrava trionfante, parve loro giusto rivolgersi ai fascisti stessi (oltre che ai cattolici) proponendosi come alleati nell’interesse del paese.

Fin dal giugno 1936, sulla rivista del P.C. d’I. Lo Stato operaio, era apparso un editoriale dal titolo La riconciliazione del popolo italiano è la condizione per salvare il nostro paese dalla catastrofe. Nel l’articolo si diceva fra l'altro: « Noi tendiamo la mano ai fascisti nostri fratelli di lavoro e di sofferenze perché vogliamo combattere insieme ad essi la buona e santa battaglia del pane, del lavoro della pace. [...] Noi comunisti vogliamo fare l'Italia forte, libera, felice. La nostra aspirazione è pure la vostra, o fascisti, cattolici, uomini italiani di ogni opinione politica, di ogni fede religiosa ».

Nell'agosto 1936 la stessa rivista lancia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 26

Brano: [...]mente all’impegno culturale, tanto che nel novembre del 1926, mentre stavano per entrare in vigore le Leggi eccezionali fasciste, in una riunione di dirigenti comunisti avanzò la proposta (respinta) di sciogliere il partito e di sostituir

lo con gruppi di discussione.

Nell’emigrazione

Nel gennaio 1927 espatriò clandestinamente in Francia. A Parigi venne nuovamente cooptato nell’Esecutivo del partito e assunse l’incarico di redattore di “Lo Stato operaio”. Nel luglio 1928 partecipò al VI Congresso deH’Internazionale a Mosca e, dall’ottobre, fu designato a sostituire l’estromesso Bordiga quale rappresentante italiano in seno al segretariato del Komintern. Ma via via che si inasprì la polemica tra i bolscevichi (ormai dominati da Stalin) e il presidente delTInternazionale Bucharin (v.), con il quale Tasca si sentiva più legato, le sue posizioni andarono sempre più discostandosi da quelle del P.C. d’I., fino a trovarsene fuori.

La polemica verteva, fra Stalin e i suoi avversari, sulle divergenti ipotesi di crollo o

26



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 691

Brano: [...] il complesso dibattito interno sulla strategia e sulla tattica da seguire in relazione all’esplodere dell'assalto fascista allo Stato, venne stampato a Milano in condizioni già di semiillegalità e fu faticosamente mantenuto in vita fino al giugno del 1925, tra continue mutilazioni imposte dalla censura e ripetuti sequestri, finché le leggi eccezionali fasciste del novembre 1926 non ne proibirono definitivamente l’uscita.

Edito nelTesilio

Lo Stato operaio” riprese le pubblicazioni a Parigi, dal marzo 1927, con il sottotitolo di “Rassegna di politica proletaria”, inaugurando una serie destinata a protrarsi fino al

691



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 670

Brano: [...]aginamento provocato dalla Seconda guerra mondiale nelle file degli antifascisti emigrati (arrestati o costretti a disperdersi in vari paesi, specie dopo il crollo della Francia nel 1940) creò ulteriori e insormontabili ostacoli all'attività di stampa clandestina: dall'estate del 1939 alla fine del 1941 si ebbe una quasi completa cessazione nei flussi di materiali prodotti all'estero. Dal 1940 giunsero in Italia ridotti quantitativi di copie de “Lo Stato operaio” stampate a New York da Giuseppe Berti e Ambrogio Donini e affidate, per il trasporto, a marittimi. Dal 1942, sempre in quantitativi minimi giunsero i Quaderni italiani, la rivista fondata a Boston dai giellisti Bruno Zevi, Enzo Tagliacozzo e Aldo Garosci (v. “Giustizia e Libertà", Settimanale).

Seconda guerra mondiale

Di una vera e propria ripresa della stampa clandestina in Italia si può parlare a partire dall'agosto 1941, cioè da quando il dirigente comunista Umberto Massola, inviato dal P.C.I. a ricostruire il Centro interno del partito, fece uscire il primo numero del Quaderno del [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 72

Brano: [...]iva” (La campagna) ed en

trò a far parte degli organi dirigenti delle organizzazioni socialdemocratiche slovenocroate della Venezia Giulia. In seguito alla fusione di queste organizzazioni con il Partito socialista italiano (ottobre 1919), Regent diventò membro del Comitato centrale del P.S.I., nonché redattore del quotidiano socialista “Il Lavoratore”.

Da quegli stessi anni collaborò allevanti I”, all’“Ordine nuovo” ef più tardi, anche a “Lo Stato operaio”. All’inizio del 1920 fu tra i fondatori del giornale socialista in lingua slovena Deio (v.) del quale resterà redattore responsabile fino alla soppressione (1926) e, dal 1929, riprenderà le pubblicazioni a Lubiana. Guidate da Regent nel 1921, al Congresso di Livorno, le organizzazioni socialiste slovene della Venezia Giulia aderirono in blocco al Partito comunista d'Italia. Eletto nel

1922 consigliere comunale di Trieste nella lista di questo partito, dal

1923 al maggio 1927, egli fu anche segretario della Federazione regionale comunista per la Venezia Giulia.

Dopo le “leggi eccezio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 772

Brano: [...]fascismo diede loro una certa libertà di esprimersi. Questa era utile al regime anche per dimostrare che in Italia era possibile perfino il dissenso, nonostante tutte le accuse lanciate dagli esuli antifascisti. All’estero la stampa antifascista naturalmente attaccò sempre e con durezza il collaborazionismo dei vecchi dirigenti sindacali. In questi attacchi si distinsero l'Operaio italiano diretto da Bruno Buozzi e, fino al

1935, il comunista Lo Stato operaio. Sulla rivista comunista il compromesso di Rigola era visto come l'aspetto più significativo che dimostrava il tradimento perpetrato dal P.S.I. ai danni della classe operaia. Rinaldo Rigola impostava ideologicamente la rivista e suoi erano gli interventi più impegnati, ma direttamente responsabile ne era Giovan Battista Maglione (che si firmava maglio, gì bi emme e Bruno Arnaldi), il quale teneva anche una rubrica fissa (// sindacato giuridico unitario). Meno direttamente coinvolti furono Colombino, Reina, Calda e D’Aragona. Dal 1929 quest’ultimo cominciò a staccarsi dal gruppo e a non firmar[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Lo Stato operaio, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Stato operaio <---comunista <---fascista <---italiano <---fascismo <---Partito comunista <---antifascista <---comunisti <---italiana <---italiani <---C.L.N. <---fasciste <---fascisti <---P.C. <---Storia <---antifascisti <---Antonio Gramsci <---Ordine Nuovo <---P.C.I. <---P.S.I. <---Paimiro Togliatti <---dell'Internazionale <---italiane <---socialista <---stalinismo <---Battaglie sindacali <---Bollettino del Partito <---Bruno Buozzi <---C.V.L. <---Comitato centrale <---Diritto <---Il risveglio <---Italia Libera <---La caserma <---La risaia <---Pietro Secchia <---Pratica <---Repubblica Sociale Italiana <---Retorica <---San Pietro <---antifascismo <---antifasciste <---bordighiana <---capitalismo <---dell'Italia <---giellisti <---nell'Italia <---riformista <---socialisti <---A.N.S. <---Adriano Dal Pont <---Agli S <---Agli S M <---Agraria <---Al VI <---Alleanza nazionale <---André Leroux <---Architettura di Roma <---Architettura in Italia <---Armata in Croazia <---Bandiera Rossa <---Bibliografia <---Boveri di Milano <---Breda di Milano <---Brigata G <---Brigata G A P <---Brigate Nere di Imola <---Bruno Zevi <---C.I.L. <---C.S. <---C.U.M.E.R. <---Cappelle sul Tavo <---Cario Cartiglia <---Centro interno <---Cividale del Friuli <---Comando Supremo <---Comando generale del Corpo <---Comintern a Mosca <---Con D L <---Congresso di Lione <---Congresso di Livorno <---Corpo dei Volontari <---Critica sociale <---Cultura popolare <---D'Annunzio <---D.L.L. <---Dopo I <---Editrice A N <---Ersilio Ambrogi <---Eugenio Curiel <---F.I.O.M. <---Fanciullo proletario <---Faubourg Saint Denis <---Fausta Terni Cialente <---Federazione Giovanile Comunista <---Fondo Ersilio Ambrogi <---Fronte Unico <---G.A.P. <---G.G. <---Gazzetta del Popolo <---Gian Carlo Paletta <---Giornale di Brigata <---Giovane Italia <---Giovanni Valdarchi <---Giovanni in Monte <---Giovin Guardia <---Giuseppe Berti <---Giuseppe Di Vittorio <---Giuseppe Giulietti <---Gli S <---Gli S M <---Grido di Spartaco <---Guido Sola <---Hitler in Germania <---Il Becco giallo <---Il Comunista <---Il Giornale <---Il Lavoratore <---Il Risveglio <---Il Sindacato <---Il grido <---Il lavoratore <---Internazionale Giovanile a Mosca <---Italia a Lugano <---Italiane di Cultura <---La Fiaccola <---La Galera <---La Gazzetta <---La Gazzetta del Popolo <---La Libertà <---La Lotta <---La Rassegna <---La Riscossa <---La Spezia <---La Stampa <---La Voce <---La guerra <---La prima <---La recluta <---La vita <---Lega dei Comuni <---Libro III <---Lione nel Comitato <---Lloyd di Trieste <---Lo S <---Lo S M <---Lo S M G <---Lo Stato Operaio <---Lubiana a Trieste <---Luigi Castagno <---Marcello Piacentini <---Marco di Trieste <---Mario Monti <---Monte San Pietro <---Movimento Bandiera Rossa <---Movimento operaio <---Nel X <---Nello S <---Nello S M <---New York da Giuseppe Berti <---Non Mollare <---Nord Sud <---Ordine nuovo <---PCI <---Partito Operaio <---Patto Kellog <---Pompilio Molinari <---Presidente del Consiglio <---Provincia di Forlì <---Quarto Stato <---Questo giornale <---R.D. <---R.S.S. <---Reggio E <---Resistenza in Valdossola <---Roberto Forti <---S.M. <---S.M.G. <---S.S. <---San Marco <---Sante Savarino <---Scuola Superiore di Architettura <---Scuola di Guerra <---Sistematica <---Soccorso rosso <---Stato Operaio <---Storia del Partito <---Storia del Partito comunista italiano <---T.S. <---Tito in Jugoslavia <---Togliatti a Parigi <---Torino Giorgio Aimirante <---Tornò a Forlì <---Tosi di Milano <---Trastevere Il Comunista <---U.R. <---Urbanistica <---Villar Perosa di Torino <---York da Giuseppe <---antagonista <---badogliani <---banditismo <---bellicisti <---bordighista <---capocronista <---collaborazionismo <---collettivismo <---comuniste <---corporativismo <---cristiana <---d'Italia <---dannunziana <---doppiogiochista <---elettricista <---emiliana <---eroismo <---estremismo <---falangista <---federalisti <---franchista <---gappisti <---hitleriana <---ideologica <---ideologiche <---ideologico <---imperialismi <---irredentista <---liberista <---lista <---luzionarismo <---marxista <---marxiste <---mazziniani <---mussoliniano <---nazifascisti <---nazismo <---neosocialisti <---neutralismo <---ordinovista <---prefascista <---professionisti <---riformisti <---sciovinisti <---sindacalismo <---sindacalisti <---socialismo <---socialiste <---staliniane



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